Protesi mobili
Rientrano nella protesi mobile, detta anche
removibile, tutti quei manufatti creati dal laboratorio
odontotecnico che sostituiscono alcuni o tutti i denti mancanti, e che il paziente può
da solo rimuovere
dalla propria bocca.
Con l'avvento dell'implantologia sempre più pazienti possono ormai evitare questo tipo di protesi potendo
optare per una soluzione fissa, ma quando non è possibile l'inserimento di sufficienti impianti la protesi
mobile rimane ancora la sola valida alternativa.
Sia nel caso di una protesi totale (
dentiera) che nel caso di una parziale (
scheletrato con ganci) purtroppo
la stabilità non è la stessa della protesi fissa, e questo può creare un disagio al paziente mentre mastica
o parla.
Nel caso di completa assenza di denti l'alternativa è quella di inserire
da due a quattro impianti nella zona
anteriore di mandibola e mascella (dove di solito c'è un sufficiente osso residuo) e creare cos� degli ancoraggi
per fissare saldamente la dentiera senza il bisogno di paste adesive,
aumentando cos� il comfort del paziente.
Il minor numero di impianti non permette di rendere irremovibile la protesi, per cui il paziente dovrà comunque
togliere la dentiera per la sua detersione.
Nel caso in cui siano presenti alcuni elementi dentari validi si possono prendere in considerazione due
tipologie di protesi removibile che garantiscono una
notevole stabilità, estetica e sicurezza:
1. La protesi combinata
Dove i denti residui vengono riabilitati con una protesi fissa cementata a cui si
ancora la protesi parziale removibile; questo grazie alla creazione da parte dell'odontotecnico di attacchi e
mezzi di ritenzione-incastro che permettono la fusione tra le due protesi e la creazione di un tutt'uno.
2. La protesi removibile su corone telescopiche
Dove anche con due denti residui si riesce ad ancorare
saldamente una dentiera in bocca senza l'utilizzo di paste adesive.
Il principio telescopico si basa su
fenomeni fisico-meccanici che garantiscono una tenace ritenzione tra due strutture conico-cilindriche dello
stesso materiale che si compenetrano (e che ricordano le parti di un telescopio allungabile); per fare un
esempio è il principio per cui a volte i bicchieri di plastica usa e getta sembrano quasi incollati e si
staccano con fatica tra loro. Nella bocca quindi si limano i denti residui sani e si ricoprono con una corona
metallica conico-cilindrica cementata; queste "cappette" si compenetrano con delle contro-corone che sono
inglobate nella dentiera garantendo cos� l'incastro. Anche in questo caso l'abilità dell'odontotecnico nella
preparazione di questi dispositivi di ancoraggio risulta importantissima.